Secondo l’antropologo e biologo britannico Robin Dunbar, la felicità passa per le relazioni sociali, che nascono intorno ad una bottiglia di vino.
Non è di questo avviso l’antropologo e biologo britannico Robin Dunbar, dell’Università di Oxford.
A salvare l’umanità, invece, secondo il suo eminente parere, saranno gli alcolici!!!
Secondo Dunbar, i gruppi sociali di primati, a differenza della maggioranza del resto degli animali, si uniscono per mantenere la coesione sociale. E per gli umani è in questo senso che una bottiglia di vino condivisa ha un ruolo di primo piano.
Inoltre, le relazioni sociali contribuiscono al mantenimento di una condizione di pace interna al gruppo e di protezione dalle minacce esterne. Questa é sicuramente una delle chiavi dell’evoluzione umana.
Non é l’alcol in sé che rende più socievoli, ma un complesso processo chimico – biologico per cui l’alcol libera un meccanismo cerebrale che fa rilasciare endorfine, ossia gli “ormoni della felicità”, potenti neurotrasmettitori fondamentali nel trattamento del dolore e del benessere.
Il vino ha quindi un “effetto oppiaceo” che sarebbe cruciale per stabilire relazioni sociali che permettano agli individui di generare fiducia ed amicizia.
Esistono studi scientifici come quello di Julianne Holt-Lunstad, che ha messo insieme 148 studi di pazienti colpiti da attacco cardiaco, analizzati per 12 mesi consecutivi: il tasso di sopravvivenza cresce tra i pazienti con maggior numero di amicizie di qualità, mentre smettere di bere non è tra i primi motivi di sopravvivenza. E’ però nella moderazione che sta il beneficio, e chi beve in compagnia, statisticamente, tende a non esagerare. “Se volete sapere il segreto di una vita lunga e felice – conclude Dunbar – il segreto é cercare persone da conoscere e con cui condividere una bottiglia di vino. Non c’è niente come una notte di convivialità intorno ad un bicchiere per riempirsi di salute, felicità e benessere”.